Come genitori e come adulti abbiamo il compito di fornire sicurezza e protezione ai nostri figli: compito già difficile in sè, ma ancora di più ai tempi del COVID-19.
Cosa fare in questi casi, quando noi stessi siamo in uno stato d’animo precario, tra la preoccupazione e il panico?
La sfida più grande a cui siamo chiamati è quella di restare adulti, di restare la base sicura per i nostri bambini: bisogna farsi carico, con tutta la responsabilità che il ruolo di genitore prevede, delle paure e del disorientamento dei bambini; è necessario essere capaci di osservare il loro disagio senza esserne travolti, cercando di metabolizzarlo e di restituirlo un po’ purificato, un po’ più semplice.
Di seguito saranno elencati alcuni punti, che più che prescrizioni o regole, vogliono essere uno spunto per una riflessione consapevole. Tenendo sempre bene in mente che per fare il genitore non basta amare i propri figli, ma bisogna imparare ad essere gli adulti di cui loro hanno bisogno.
- Riconoscete innanzitutto le vostre emozioni, provate a dare un nome a quello che provate: siete in ansia? Avete paura? Siete tristi? È difficile stare vicini ai propri bambini se si è in preda a una “tempesta emotiva” che non sappiamo governare. Se siete in difficoltà, non vergognatevi a chiedere aiuto e supporto.
- Osservate il disagio dei bambini e prendetene atto: ricordiamoci che spesso i bambini non hanno le parole per esprimere il proprio disagio. Attenzione, allora, al linguaggio del corpo: strani mal di pancia, fatica ad addormentarsi, pipì a letto, irrequietezza; e attenzione anche a “capricci” più frequenti, alle richieste di coccole aumentate, ai silenzi, a scoppi di pianto. Proviamo ad osservare e a capire cosa il bambino ci sta comunicando.
- Date un nome alle emozioni dei bambini e fornite un contesto: provate a chiedere cosa c’è che non va, chiedete loro come si sentono, cosa stanno provando. Fatelo attraverso il disegno, il gioco, una favola. Riconoscete e non minimizzate le emozioni negative (la paura, ad esempio), cercate di spiegare che hanno un senso e sono in qualche modo “giustificate” e ci si può permettere di provarle.
- Parlate con loro e spiegate: se vi viene chiesto cosa sta succedendo, rispondete e spiegate in modo chiaro e semplice. Cercate di non nascondere la realtà, ma allo stesso tempo evitate di trasmettere angosce e preoccupazioni ulteriori. Se l’età del bambino lo permette, potete guardare insieme video o filmati: in rete si trova ormai molto materiale a misura di bimbo, anche riguardo il Coronavirus.
- Rassicurare e proteggere: è fondamentale che i bambini sappiano e percepiscano che i genitori sono insieme a loro, qualunque cosa succeda. Facciamo in modo che si sentano protetti e al sicuro, facciamo sentire loro che gli adulti sono in grado di difenderli.
- Cercate di mantenere una routine per scandire il tempo quotidiano: provate a suddividere la giornata con attività per la mattina, il pomeriggio e la sera. Questo sarà importante con i bimbi più piccoli e permetterà loro di orientarsi. Può essere utile programmare insieme le attività della giornata.
- Mantenete regole e limiti sull’utilizzo dei video-giochi: questo vale a qualsiasi età, ma soprattutto per i bimbi piccoli. E ricordiamoci che, sotto i 3 anni i bambini non dovrebbero accedere a smartphone/tablet/videogiochi.
- Leggete insieme a loro. La lettura condivisa, anche con bimbi molto piccoli, è uno strumento prezioso per la relazione genitore-figlio e per lo sviluppo di competenze emotive, relazionali e cognitive dei piccoli.
- Date spazio alla creatività: fateli pasticciare, ritagliare, colorare, incollare, impastare, manipolare.
- Coinvolgeteli nelle faccende domestiche con piccoli compiti
- Prendetevi del tempo per voi, per voi e basta.
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